Manifesto di Anita

Da Progetto Anita.
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Anita significa A Network for Italy's Technology Advancement, ma è anche un riferimento ad Anita Garibaldi, donna rivoluzionaria che ha creduto nelle proprie idee ed ha contribuito a costruire l'Italia assieme al marito Giuseppe Garibaldi.

Il progetto Anita nasce dalla consapevolezza che l'informatica, nell'amministrazione pubblica italiana, è utilizzata poco e male, soprattutto perché manca una conoscenza diffusa del funzionamento delle nuove tecnologie. È necessaria una rivoluzione nel modo di pensare l'utilizzo dell'informatica: non come un modo per spendere tempo e denaro, ma come un modo per risparmiarli.

Il progetto Anita si pone l'obiettivo di realizzare guide pratiche passo passo per spiegare a tutti gli utenti, siano essi cittadini, amministratori di un comune o una regione, forze dell'ordine, o insegnanti, come utilizzare strumenti liberi ed open source per risparmiare tempo e denaro. In definitiva, il tentativo è anche di ridurre la burocrazia. Tutte le guide verranno sviluppate prendendo come base un sistema operativo che chiameremo "Anita OS", e che sarà basato su Kubuntu LTS (speriamo di riuscire a prepararne una versione valida in tempo per la 18.04). Non intendiamo creare una vera e propria distribuzione: piuttosto, vogliamo permettere a chiunque di trasformare la propria Kubuntu in Anita OS grazie a script di configurare ed installazione.

Intendiamo inserire in Anita OS, eventualmente in modo selettivo a seconda delle necessità dell'utente, tutti i programmi necessari per svolgere le attività richieste dalla pubblica amministrazione. Qualora un programma non esista, abbiamo intenzione di scriverlo e rilasciarlo con una licenza libera. Tutti i programmi della distribuzione Anita OS dovranno soddisfare i seguenti requisiti in ordine di importanza:

  • Essere gratuiti
  • Essere open source
  • Essere liberi

Crediamo che sia infatti importante per uno Stato affidarsi a programmi che garantiscano le libertà fondamentali dell'utente. Tuttavia, ci rendiamo anche conto che alcune operazioni possono a volte essere svolte soltanto con programmi non liberi. Il nostro obiettivo primario, comunque, è che siano gratuiti, affinché ogni utente possa accedervi a prescindere dalla sua condizione economica. Con il tempo potremo pensare di sviluppare alternative libere a programmi che attualmente non lo sono, ma pensiamo prima di tutto ad avere un sistema funzionante.